Problemi di coppia? L'importanza della comunicazione
Ristabilire il contatto con il partner utilizzando una buona comunicazione
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Moltissimi testi hanno affrontato il tema della diversità comunicativa tra uomo e donna, ognuno di essi focalizzandosi su particolari aspetti che, tuttavia, rimandano, in larga parte, alla difficoltà di comprendersi, attraverso l’utilizzo di stili comunicativi differenti. Tra questi, ricordo “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” di John Gray, divertente e allo stesso tempo acuto in certi suoi passaggi. Lo consiglio a chi predilige letture leggere, umoristiche e allo stesso tempo intelligenti. Un altro libro che reputo davvero pensato bene, affascinante, dal contenuto carismatico (un po’ come l’autore) è “I cinque linguaggi dell’amore” di Gary Chapman. Naturalmente esistono innumerevoli pubblicazioni sull’argomento, ma spesso troppo accademiche e tecniche. Chapman identifica cinque linguaggi d’amore: PAROLE D’INCORAGGIAMENTO, GESTI DI SERVIZIO, DONI, CONTATTO FISICO, MOMENTI SPECIALI. Nel testo specifica che ognuno di noi protende per uno di essi, di conseguenza si sentirà amato o meno a seconda che il partner “parli con lui” attraverso il linguaggio d’amore appropriato. Un esempio che lo stesso autore ha portato, simpaticamente, in una delle sue conferenze è quello di una moglie con linguaggio d’amore “momenti speciali” che, puntualmente, ad ogni anniversario, riceve un mazzo di fiori (linguaggio d’amore “doni”) o, viceversa, marito con linguaggio d’amore “doni” che spera in un bel Rolex al compleanno e, inspiegabilmente, riceve una cenetta a lume di candela con tanto di chiacchierata interminabile da parte della moglie. L’effetto è sempre lo stesso: non sentirsi capiti né tanto meno “amati” dal partner.
Non si tratta di uno stile comunicativo migliore dell’altro, semplicemente della diversità che caratterizza i due stili: più concreto e pragmatico quello dell’uomo, maggiormente emotivo quello della donna. Dinnanzi a problemi l’uomo tende a volerli risolvere da solo, mentre la donna esprime il bisogno di comunicarli istantaneamente, ma spesso solo per essere ascoltata, non vuole giudizi né tanto meno consigli, diciamo che parlarne è un modo per agevolare l’analisi della situazione e rintracciare possibili soluzioni. Gli uomini sono soliti usufruire maggiormente dei gesti, mentre le donne privilegiano, senza ombra di dubbio, le parole.
Alla luce di quanto sopra, è comprensibile che, molto frequentemente, si giungerà a non capirsi e questo genererà insofferenza e insoddisfazione tra i due.
Ogni tanto, lavorando con le coppie, mi capita di sentire da uno dei due coniugi la frase: siamo come il cane e il gatto, litighiamo sempre e per tutto. In effetti, queste parole mi riportano ad un articolo, letto parecchi anni fa, sul perché il cane e il gatto faticano a relazionarsi. L’articolo passava in rassegna tutta una serie di atteggiamenti dei due animali domestici fraintesi a vicenda:
- Quando il gatto è arrabbiato, nervoso o in procinto di “attaccare” muove la coda lentamente a destra e a sinistra, cosa che fa anche il cane, scodinzolando, ma quando è felice o eccitato;
- Quando il cane è in stato di relax e attende le coccole abbassa le orecchie, atteggiamento del gatto nel momento in cui è infastidito, pronto a graffiare;
- Quando il cane è teso, pronto all’attacco è rigido, coda ferma in alto con orecchie ben diritte, esattamente quello che fa il gatto, ma quando vuole essere accarezzato e coccolato.
Insomma, potremmo andare avanti ancora parecchio, tuttavia il risultato non cambia: la loro difficoltà relazionale è legata ad una fatica comunicativa, esattamente come succede per noi umani, del resto anche il cane e il gatto possono andare d’accordo, capirsi e volersi bene, una volta superate queste difficoltà.
ALCUNI CONSIGLI PER RITROVARE SINTONIA E APPRODARE IN UNA COMUNICAZIONE DI COPPIA EFFICACE
Per essere efficace, la comunicazione deve basarsi sul rispetto e la fiducia, questo apporta un notevole contributo in termini di affetto e comprensione dell’altro e riduce il pericolo di fraintendimenti, causa di liti e malumori.
In concreto:
- INTERESSE PER L’ALTRO: mostrati attento alle sue esigenze anche domandando come si sente e di cosa potrebbe aver bisogno;
- ASCOLTO: ascoltare presuppone accogliere punti di vista diversi dal proprio;
- SI’ AI CONFLITTI COSTRUTTIVI finalizzati a chiarire e comprendersi, evitare giochi di potere per “vincere”: quando si gioca una battaglia per prevalere sull’altro stiamo perdendo di vista il valore di essere coppia;
- PERDONO: perdonare in maniera sincera permette di incrementare complicità ed empatia;
- DISPONIBILITA’ AL CONFRONTO E AL RICONOSCIMENTO DEI PROPRI ERRORI: allenta le tensioni ed è dimostrazione di grande maturità e amore;
- ATTENZIONE AI BISOGNI DEL PARTNER: non sempre possiamo indovinarli, quindi è bene imparare a domandare in modo appropriato, per esempio “pensavo ti avrebbe fatto piacere, non è così?”;
- NELLE DECISIONI CONSIDERARE ANCHE LA POSIZIONE DELL’ALTRO;
- ABITUARSI A PARLARE E ASCOLTARE, PIUTTOSTO CHE FUGGIRE: non abbiamo il dono di leggere la mente dell’altro e quindi neanche l’altro ha la possibilità di leggere la nostra, l’unico modo efficace per capirsi è il confronto calmo e sereno;
- ESPRIMERE AFFETTO ANCHE CON IL CONTATTO FISICO;
- CIRCOSCRIVERE LE CRITICHE E LE POLEMICHE: non servono a costruire, ma solo a frustrare e innervosire;
- TROVARE LE STRATEGIE GIUSTE PER CAPIRE I SEGNALI DI “PERICOLO”: osservare il partner permette di capire quando le cose stanno degenerando in rabbia e fastidio;
- EVITARE DI CAMBIARE ARGOMENTO SOLO PER NON AFFRONTARE IL CONFLITTO: l’altro potrebbe offendersi o sentirsi preso in giro;
- EVITARE IL SARCASMO: influisce negativamente sul percepito e impedisce il crearsi di una comunicazione funzionale;
- ASTENERSI DAL GIUDIZIO COLPEVOLIZZANTE: il giudizio non crea empatia e mette l’altro sulla difensiva;
- NON GENERALIZZARE: nelle discussioni cerchiamo di rimanere adesi a eventi specifici, facciamo riferimento a episodi specifici per far capire all’altro il nostro punto di vista e cosa ci infastidisce;
- RISPETTO: parlare liberamente con il partner non legittima offese, prevaricazioni, violazioni della sua libertà;
- COMPRENDERE ANCHE SE NON SI CONDIVIDE: imparare che la cosa più importante non è essere sempre d’accordo con l’altro (cosa, tra l’altro, impossibile), bensì farlo sentire compreso;
- COMUNICARE AL MOMENTO APPROPRIATO: comunichiamo la nostra insofferenza nel momento in cui percepiamo il problema, sarà più facile per l’altro capire di cosa stiamo parlando e quindi correggere eventuali comportamenti.
Alla luce di quanto sopra, è chiaro che un solido rapporto di coppia si fonda sulla disponibilità di aprirsi all’altro e di accoglierlo. Sentirsi liberi di esprimere bisogni, problemi, dubbi senza sentirsi additati e giudicati permette di creare quell’empatia indispensabile per il benessere della coppia. Purtroppo, sovente, non gettare subito le basi per una buona comunicazione, accresce incomprensioni tra i partner che, ad un certo punto, saturi, esplodono in sfoghi senza controllo. Percepirsi insoddisfatti genera frustrazione, delusione, ansia e tristezza.
La fase iniziale d’innamoramento si fonda su una sorta d’attrazione chimica, spesso generata dalle “somiglianze” con l’altro. Con il trascorrere del tempo, i problemi, le difficoltà della vita e le stesse fatiche comunicative, iniziano a distanziare le due persone che, spesso, inconsapevolmente, iniziano a vivere indipendentemente, riducendo a dismisura i momenti di condivisione. Vivere indipendentemente dall’altro significa, automaticamente, allontanarsi e più siamo lontani, maggiore è la sensazione di trascuratezza e insoddisfazione provata per l’incapacità dell’altro di comprenderci e soddisfare i nostri bisogni. Si fanno largo emozioni profonde legate alla delusione, alla percezione di tradimento e dilaga la sensazione di vuoto e solitudine. Fin troppo frequente: crescere accanto al partner ma non con lui.
Di seguito, vi porgo in dono, la poesia di Paul Éluard, nella quale emerge con dirompente autenticità il valore della complicità, della comprensione e della comunicazione non verbale nel rapporto tra due innamorati.
PAUL ÉLUARD, PARLARE TACERE
Parlare
Senza avere niente da dire
Comunicare
In silenzio
I bisogni dell’anima
Dar voce
Alle rughe del volto
Alle ciglia degli occhi
Agli angoli della bocca
Parlare
Tenendosi per mano
Tacere
Tenendosi per mano.
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