Cuore di mamma
Mamma, una parola semplice, due sillabe che racchiudono un universo di significati
Tempo di lettura: 4 minuti
Le braccia di una madre sono fatte di tenerezza e i bambini vi dormono profondamente.
Victor Hugo
Mamma, una parola semplice, due sillabe che racchiudono un universo di significati, di modi di vivere, di scelte, di emozioni, di immense gioie e altrettante sofferenze, di rinunce, di lotte, di abbandono, di desideri, di sogni, di lacrime un po’ di gioia e un po’ di tristezza.
Mamme che attendono la nascita del loro bimbo con ansia, paura, emozione e mamme che non avranno mai questa gioia ma che, comunque, rimarranno per sempre mamme nel cuore.
Mamme che scelgono di diventare mamme di bambini partoriti da altre donne che attendono, sperano, sognano e poi lottano contro i fantasmi di un passato di cui non sono state parte, che accettano di condividere in sofferenza con il figlio adottato.
Mamme che accarezzano il volto di un bambino sognato diverso: in salute, forte ed invece abbracciano un bambino fragile, malato, bisognoso di immenso amore per il resto della vita che, talvolta, è solo di pochi anni.
Mamme che lasciano volare in cielo il loro angioletto senza essere pronte a farlo, abitate da un dolore immenso per il resto della loro vita.
Mamme che accompagnano con lo sguardo la crescita del loro piccolo da sole, con il timore nel cuore di non essere abbastanza, di non riuscire, di sbagliare.
Mamme che stanno sveglie tutta la notte cercando di placare il pianto inconsolabile del loro piccolo e poi alle 7.30 vanno a lavorare con la camicetta allacciata male, le occhiaie legate a innumerevoli notti insonni, i capelli non lavati, ma nello sguardo la voglia di farcela in nome di un amore che non si riesce a descrivere.
Mamme che aspettano sveglie il rientro del figlio, per ore, combattute tra il bisogno di sapere dove si trova, con chi e se sta bene e la consapevolezza di dover dare fiducia, di donare quelle ali che permetteranno al figlio di volare lontano, forte e sicuro nel mondo.
Mamme che sentono, percepiscono che qualcosa non va solo da uno sguardo, che sanno aspettare in silenzio il momento giusto e mamme che il momento giusto sembra non lo trovino mai, che esplodono di rabbia, scoraggiate davanti alle scelte di un figlio che non comprendono più, ma che sentono ancora tra le braccia, braccia che percepiscono indolenzite come quando era piccolo.
Mamme che sanno ascoltare e mamme che non riescono a tacere; mamme che crescono con il figlio, sbagliando, cadendo e rialzandosi, proprio come lui e che trascorrono tutta la vita a rendergliela un po’ più facile, consapevoli della durezza del mondo, che si sacrificano, fanno salti mortali per accontentarlo, agevolarlo, alleggerirlo e nella vecchiaia si ritrovano sole in una casa di riposo, attendendolo ancora una volta varcare quella porta che si apre troppo poco e solo per pochi fugaci minuti.
Mamme distratte con la mente, ma vigili con il cuore e mamme attente a tutto, ad ogni particolare: a nutrire correttamente, a controllare i compiti del figlio, a fare in modo che non manchi nulla, utilizzando la pausa pranzo per fare spesa, a correre a destra e a sinistra prima e dopo il lavoro per portare e riportare il figlio avanti e indietro a scuola, a calcio, a chitarra, a catechismo, a karate.
Mamme che leggono sul referto dei loro esami che sono malate, consapevoli di dover lottare contro un “mostro” più grande di loro, più forte, che le sta consumando, eppure abitate da un’unica grande preoccupazione: come faranno i miei figli? Mamme esauste, tristi, abbandonate che infondono coraggio ai loro piccoli, senza averne per loro.
Mamme che riescono a vedere il mondo con gli occhi del figlio, che condividono e partecipano, senza esserci, alla loro gioia, ai loro successi, alle loro conquiste.
Mamme picchiate, maltrattate, offese da quelle stesse mani che loro hanno accarezzato tante volte con tenerezza, per tanti anni, mani che le hanno cercate, che chiedevano loro aiuto nel bisogno e che ora le disprezzano, le allontanano, le condannano.
Mamme che in nome di un amore senza limiti, denunciano i maltrattamenti dei figli e mamme che con coraggio disarmante rinunciano ai figli per farli stare bene, per farli guarire.
MAMME E ANCORA MAMME
PERCHE’ CHI E’ MAMMA LO SARA’ PER SEMPRE A PRESCINDERE DA TUTTO.
Se ti è piaciuto l'articolo condividilo usando i tasti qui sopra!!! 😊