/Blog/Genitorialità e coppia/Bravi genitori oggi: 7 regole per vincere la sfida

Bravi genitori oggi: 7 regole per vincere la sfida

Non si nasce genitori, ma lo si diventa. Il mestiere più bello del mondo, ma anche il più complesso. È importante riflettere sugli errori, sulle sfide quotidiane, cercando di diventare ogni giorno genitori migliori.

Bravi genitori oggi: 7 regole per vincere la sfida

8 minuti

Il vademecum del bravo genitore, secondo alcuni esperti e il travolgente condizionamento mediatico, comprende non perdere mai la calma, aspettare pazientemente i tempi dei figli, porsi sempre in ascolto positivo e propositivo, dare fiducia, creare un clima sereno e disteso, libero da conflitti, da grida e incomprensioni… Ma scherziamo?? Tutto logico nella teoria, ma Mission Impossible nella pratica. Noi genitori siamo umani e come specialista (e mamma di due adolescenti) oserei dire che una dose d’imperfezione nella gestione educativa dei figli può solo che giovare alla loro crescita. Donald Winnicott (pediatra e psicoanalista britannico) in poche parole ha saputo riassumere egregiamente questo concetto: no ai genitori perfetti, ma solo sufficientemente buoni! Sbagliare, perdere la pazienza, ogni tanto, e saper chiedere scusa, permette ai figli di crescere in “verità”, ovvero nel mondo reale, fatto di errori, ma anche di possibilità di miglioramento, accorgersi di aver sbagliato, chiedere perdono e ricominciare cambiando atteggiamento. Così i figli avranno la possibilità di camminare con “competenza” e sicurezza nelle strade di questo mondo che, noi lo sappiamo, non è affatto facile, né tanto meno perfetto e richiede flessibilità d’azione e modalità camaleontiche di adattamento. Rispetto a come dovrebbe essere un bravo genitore, ci sarebbe da fare una distinzione in base all’età dei figli con i quali si ha a che fare. Non esiste una modalità sempre valida, in ogni situazione e con ogni figlio. Tuttavia l’articolo diverrebbe un lungo manuale, così mi limiterò ad accennare all’importanza di comprendere questa complessità e, quando è auspicabile, modificare stile educativo. Per praticità, quindi, qui di seguito elencherò solo gli aspetti vincenti, generici, da poter adottare in ogni situazione. Rimango, comunque, a disposizione per richieste specifiche, inviabili tramite il form di contatto: sarà un piacere per me aiutarvi e sostenervi nella ricerca di strategie funzionali personalizzate per la vostra specifica situazione. Essere mamma e papà è un’esperienza travolgente, non esagero se ammetto: la più bella del mondo, tuttavia anche il mestiere più difficile. Non si nasce genitori, ma lo si diventa…una frase fatta che però racchiude tanta, tanta verità. Il mestiere più bello del mondo, ma anche il più complesso. È importante riflettere sugli errori, sulle sfide quotidiane, cercando di diventare ogni giorno genitori migliori. Questa consapevolezza è la chiave del successo! C’è sempre tempo per migliorarsi, aggiustare il tiro, assumere uno stile genitoriale diverso. Per essere un bravo genitore ciò che conta è impegnarsi ad essere una guida sicura, coerente ed empatica.

LE 7 REGOLE D’ORO DEL BRAVO GENITORE

famiglia amorevole

  1. DAI DELLE REGOLE CHIARE E STABILI. Esistono stili educativi molto diversi: lo stile educativo autoritario si basa sul rispetto dell’autorità in quanto tale “Si fa così perché lo dico io, punto”. Chiaramente questo stile è permeato di paura e il comportamento dei bambini viene influenzato dal timore. Spesso si ricorre alla punizione, al fine di modellare il comportamento del piccolo. Un limite è che crescendo, il figlio non avrà più paura dei genitori e questo porterà a conseguenze non sempre sane. Inoltre la paura non insegna nulla, quindi questo stile non può essere propriamente definito “educativo”. Sovente vengono utilizzate punizioni anche fisiche, come sberle e sculacciate che umiliano, invece di rendere consapevoli. All’opposto dello stile autoritario possiamo individuare quello di tipo permissivo, dove al bambino/ragazzo è concesso tutto. Un’educazione permissiva attribuisce al figlio il pericoloso potere di autoeducarsi, senza la presenza di un adulto di riferimento che possa fungere da guida, infondere sicurezza e forza interiore. Tra questi due sistemi educativi, gli studi dimostrano l’importanza di un terzo modo di essere genitori: quello autorevole. Genitori autorevoli richiedono il rispetto delle regole stabilite, riconoscono i bisogni dei figli e sollecitano la loro opinione, riconoscendoli e rispettandoli come persone. I genitori autorevoli rispettano sé stessi e i figli, guidandoli nella crescita fisica, psicologica ed emotiva. Il loro obiettivo, anche dinnanzi a azioni correttive, è quello d’insegnare qualcosa, di trasmettere valori, di sostenere la responsabilità e maturazione dei figli, la loro autorità non è coercitiva, bensì riconosciuta e rispettata dai discenti.
  2. AMA INCONDIZIONATAMENTE TUO FIGLIO E LASCIATI COINVOLGERE NELLA SUA VITA. Essere un genitore presente richiede tempo ed è un duro lavoro: spesso necessita riorganizzazione delle priorità e persino della giornata stessa. Talvolta significa sacrificare i propri impegni e i propri interessi. Trascorrere momenti di qualità insieme, comporta esserci sia fisicamente, sia con il cuore. Vi assicuro che l’amore non vizia i figli, un bambino/ragazzo viziato non è mai il risultato del troppo amore, piuttosto del concedere tutto in sostituzione di altro, spesso è il senso di colpa del genitore che lo porta a compensare con regali materiali, la sua frequente assenza affettiva e fisica.
  3. ASCOLTA. Un bravo genitore capisce anche ciò che il figlio non dice a parole. Impara a codificare il suo linguaggio non verbale, a percepire segnali nel suo comportamento e nelle sue azioni. Trascorrere tempo di svago con lui è un rivelatore importante di emozioni e vissuti.
  4. SII COERENTE. La coerenza è alla base dell’educazione dei figli. Servono solo poche regole semplici, chiare e, soprattutto, condivise. E devono essere rispettate!! La coerenza educativa è la condizione necessaria affinché uno stile educativo sia funzionale per i bambini/ragazzi. Se è no, è no. E c’è un motivo valido e condiviso. I bambini, spesso, mettono in atto dei comportamenti provocatori per sfidare gli adulti e per capire fino a dove si possono spingere. Spesso i bimbi fanno i capricci per provare a ottenere ciò che vogliono. È importante cercare di mantenere la calma e offrire ai bambini un contenimento sicuro e saldo. D’altro canto sfidare le regole è il compito dei figli che crescono, mantenere coerenza educativa, invece è il nostro. La coerenza permette ai ragazzi di muoversi in un contesto sicuro e prevedibile. Lo psicologo Laurence Steinberg, in uno dei suoi libri, asserisce: "Se le tue regole variano di giorno in giorno in modo imprevedibile o se le fai rispettare solo occasionalmente, il cattivo comportamento di tuo figlio è colpa tua, non sua. Il tuo strumento disciplinare più importante è la coerenza. Identifica i tuoi soggetti non negoziabili. Quanto più l'autorità è basata sulla saggezza e non sul potere, meno il bambino la sfiderà." "Molti genitori hanno problemi di coerenza", dice Steinberg. "Quando i genitori non sono coerenti, i bambini si confondono. Devi costringerti ad essere più coerente."
  5. SOSTIENI L’INDIPENDENZA E L’AUTONOMIA E RISPETTA LA SUA PRIVACY: "Stabilire dei limiti aiuta il bambino a sviluppare un senso di autocontrollo e autoregolamentazione. Per avere successo nella vita, avrà bisogno di entrambi." "La ricerca di autonomia è normale per i bambini", afferma sempre lo psicologo Steinberg. "Molti genitori identificano erroneamente l'indipendenza del bambino con la ribellione o la disobbedienza. I bambini si battono per l'indipendenza perché parte della natura umana è il desiderio di controllare le cose da sé piuttosto che sentirsi controllati da qualcun altro." Per questo rispettare le scelte dei propri figli, i loro spazi, la loro privacy è il modo migliore per farli crescere equilibrati e sicuri, in un contesto familiare intriso di fiducia e dialogo.
  6. GESTISCI L’ANSIA. L’ansia ha la malaugurata caratteristica di essere contagiosa. Per questo, noi genitori abbiamo l’obbligo di impararla a gestirla per educare i figli “liberi” da timori personali e elucubrazioni mentali. Le cose che ci spaventano possono essere numerose, probabilmente non ci sarà possibile evitarle tutte, tuttavia è possibile gestirle affinché non condizionino lo sviluppo armonico dei figli. Il coraggio, la determinazione, la forza di provarci nonostante le difficoltà e le paure, senza bloccarsi e retrocedere, è ciò che fa la differenza in un’educazione di successo. Ricordiamoci che l’esempio ha più presa di mille parole, i nostri figli che ci vedono impegnati, determinati a perseverare nonostante le effettive difficoltà, saranno maggiormente inclini a fare la stessa cosa nella loro vita presente e futura. Le emozioni, spesso sono così intense e travolgenti da sembrare impossibile controllarle o gestirle, eppure non è così! Esiste un metodo molto efficace (l’Educazione Razionale Emotiva- RET-) che utilizzo in studio, ormai costantemente, con risultati sorprendenti sia con bambini/ragazzi, che con adulti.
  7. RICORDATI CHE NON SEI PERFETTO: SII PRONTO A METTERTI IN DISCUSSIONE. È noto che l’esempio di mamma e papà funge da modello educativo per questo è importante lavorare su sé stessi, senza dare mai nulla per scontato. Ogni volta che le nostre scelte educative sono supportate da riflessione, pensiero e progettazione, sappiamo di essere sulla strada giusta, potremo sempre sbagliare, tuttavia, in questo caso, anche gli errori avranno un senso per correggerci nel futuro.  Non è semplice. Si tratta di una sfida continua. Ma è l’unica strada che ci permetterà di migliorarci continuamente e, per questo, essere i migliori genitori per i nostri figli.

  famiglia felice

Per essere un buon genitore non serve una laurea e aggiungerei di andarci piano anche con tutti i tutorial su YouTube e quant’altro (sovente postati da persone non titolate, non competenti). Spesso siamo così distratti e impegnati tra lavoro e ménage familiare che ci perdiamo, non riconoscendo più i nostri figli, smarrendo l’unico ingrediente, sempre attuale dagli albori dell’umanità: il caro e vecchio buon senso. La pedagogia ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni, quindi accanto al buon senso possiamo avvalerci anche di validi e buoni consigli di esperti in materia di educazione, ma senza dimenticare che la differenza la farete voi genitori, il nostro supporto pedagogico è solo un valore che si aggiunge a quello genitoriale.  

Una regola sempre valida, per tutti e in ogni situazione: se percepisci che qualcosa tra te e tuo figlio “non gira come dovrebbe”, fai come si fa a scuola: alza la mano e chiedi aiuto! La perfezione non esiste e chiedere aiuto è segnale di grande saggezza! 

Vi lascio con una frase che mi ha sempre illuminato come pedagogista clinico. È una frase avuta in dono da una neuropsichiatra infantile meravigliosa, durante una formazione:

Non ascoltate chi giudica il vostro operato di genitori. Solo quando i vostri figli avranno raggiunto l’età di trent’anni, potrete trarre le vostre personali conclusioni!

Se ti è piaciuto l'articolo condividilo usando i tasti qui sopra!!! 😊


Ultimi articoli

Settembre, mese dedicato all’ambientamento dei bimbi al nido e alla scuola dell’infanzia

Settembre è arrivato e con lui anche l’inizio del nido e della scuola dell’infanzia. Il momento dell’ambientamento del proprio piccolo o piccola è momento delicatissimo per loro, ma direi soprattutto per noi mamme e per molti papà!

Infanzia - 09/09/24

Strage di Paderno Dugnano e malessere interiore dei giovani di oggi

I giovani manifestano sempre più sintomi di un malessere a cui si fa fatica a rispondere, le parole del 17enne sono emblematiche di una situazione di isolamento, ansia, depressione e difficoltà relazionali.

Salute e benessere - 03/09/24

La passione di Manuel

Manuel ha quasi quindici anni e pratica lo sport della pallacanestro da quando ne aveva appena cinque e mezzo. Ben nove anni di frequentazione assidua di quella che nel tempo è diventata la sua passione più grande

Giovani talenti - 14/08/24

Bambini e ADHD: quando si parla di disturbo di attenzione e iperattività?

Secondo il Manuale Diagnostico (DSM), l’ADHD si definisce come “una situazione/stato persistente di disattenzione e/o iperattività e impulsività più frequente e grave di quanto tipicamente si osservi in bambini di pari livello di sviluppo”

Infanzia - 10/08/24

Comunicare con gli adolescenti: 12 errori da non fare!

L’adolescenza è quell’età della vita, nella quale si sviluppano alcune delle competenze indispensabili per iniziare ad assumersi le responsabilità, di base, per la futura età adulta. “Adolescere”, infatti, significa proprio “crescere”.

Adolescenza - 16/07/24

Progetto personalizzato: Valery e il controllo sfinterico

Ho ricevuto in studio diversi bambini con questo problema, di età diverse. Per garantire l’anonimato e mantenere il segreto professionale, utilizzerò nome ed età fittizi, descrivendo la situazione più diffusa

Eventi e progetti - 11/07/24

Debiti scolastici? Strategie vincenti per superare gli esami senza troppo stress

La prospettiva di un’estate trascorsa sui libri in vista dell’esame di recupero, di una o più insufficienze scolastiche, non è delle più allettanti

Adolescenza - 27/06/24

Estate e voglia di vacanze: consigli e curiosità per sentirsi davvero in vacanza!

L’estate è ormai alle porte e con essa arriva anche la voglia di andare in vacanza! Andare in vacanza e sentirsi in vacanza è cosa ben diversa

Salute e benessere - 22/06/24

Ragazzi e tecnologia: a favore o contro?

Lo sviluppo tecnologico è stato così rapido e dirompente, in ogni settore, da poter parlare di una vera e propria rivoluzione.

Adolescenza - 18/06/24