Autostima: punto di partenza o di arrivo?
Oramai da tempo, capita d’imbattermi in bambini e ragazzi profondamente insicuri che mostrano una difficoltà generalizzata nell’affrontare le sfide che si presentano loro
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Oramai da tempo, capita d’imbattermi in bambini e ragazzi profondamente insicuri che mostrano una difficoltà generalizzata nell’affrontare le sfide che si presentano loro: poca fiducia nelle proprie capacità, timore di essere giudicati dagli altri, bisogno costante di ricevere conferme esterne… e di conseguenza genitori chiaramente preoccupati per questo malessere che si ripercuote su ogni ambito di vita dei figli e dell’intera famiglia.
Situazioni diametralmente opposte: dodicenne che minaccia, urla e aggredisce fisicamente professori e coetanei se “ripreso o giudicato”, diciannovenne apatico nei confronti della scuola, dello sport della vita in generale, bambino di otto anni sempre educato, preciso e organizzato, il migliore a scuola e nello sport ma che, dinnanzi al primo insuccesso, crolla e inizia a rinunciare…Apparentemente nulla in comune, eppure è presente una costante: BASSA AUTOSTIMA!
L’autostima si sviluppa fin dai primi scambi relazionali del bambino con le figure di accudimento (caregiver), attraverso il tipo di attaccamento che si svilupperà (Teoria sull’attaccamento di Bowlby) seguiranno importanti conseguenze in termini di personalità, sicurezza, autostima. Bowlby ne identifica quattro diversi tipi:
- Stile di attaccamento sicuro.
- Stile ansioso-ambivalente.
- Stile insicuro evitante.
- Stile di attaccamento disorganizzato.
Senza entrare nel merito di tutti e quattro, è chiaro che è solo attraverso il primo stile di attaccamento che il bambino potrà crescere in sicurezza, serenità, fiducia nei confronti del mondo, degli altri e di sé stesso.
Alla luce di questo, non possiamo ignorare l’importanza che le figure educative di riferimento del bambino (genitori) ricoprono nella costruzione stabile di una buona autostima.
Le nostre azioni di genitori, le nostre parole, i nostri gesti, le nostre espressioni facciali condizionano la percezione che i nostri figli hanno di loro stessi.
Un’importanza considerevole ricopre:
- Il nostro esempio: i nostri figli apprendono tantissimo da come siamo, se noi stessi mostriamo bassa autostima è probabile che anche loro faranno fatica a svilupparla;
- Il nostro approccio educativo: amore, supporto e rispetto sono gli ingredienti principali per favorire una crescita serena;
- La qualità della nostra comunicazione: ricordiamoci di lodare l’impegno, piuttosto del risultato.
Sostenere lo sviluppo di un’alta autostima nei nostri figli, necessita grande impegno e un connubio di tante strategie che non sempre risultano facili da identificare e mettere in atto in famiglia.
Consapevole di questa fatica, soprattutto oggi con i nostri ritmi frenetici, le informazioni forvianti dei social, il tempo che non basta mai… proponiamo un’iniziativa ad hoc: incontri in piccolo gruppo (ambito privilegiato per lo scambio esperienziale e per l’interazione) dove poter condividere scenari, dubbi, difficoltà, ma anche dove poter cogliere spunti di riflessione importanti finalizzati alla gestione maggiormente appropriata di situazioni di sconforto dei nostri figli.
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